SIAMO SERIAL Wild Republic

Sopravvivere, prima di tutto. È la parola d’ordine di Wild Republic, serie tv disponibile su RaiPlay. Un gruppo di giovani detenuti sta affrontando un innovativo programma di recupero: otto settimane completamente immersi nella natura, senza cellulare e con l’obiettivo di aiutarsi a vicenda e sentirsi parte di una comunità. Durante la prima notte di campeggio, però, la guida che li accompagna viene trovata senza vita, un omicidio di cui nessuno sembra sapere nulla. I ragazzi devono scegliere che cosa fare: denunciare il fatto o fuggire. Pur restando uniti, preferiscono scappare per poi rifugiarsi in una grotta. Una situazione che, naturalmente, scatena conflitti e problemi, anche perché per i giovani detenuti la sensazioni di pericolo è costante: la minaccia è all’interno del gruppo. Tra sospetti e insicurezze, ma anche all’esterno, poiché tutti temono di essere accusati di omicidio peggiorando la propria situazione, a cui si aggiunge la minaccia che arriva dalla montagna, un ambiente ostile e sconosciuto.

Creata da Markus Goller e Lennart Ruff - quest’ultimo vincitore dell’Oscar studentesco nel 2014 per il miglior film straniero col corto Nocebo -, Wild Republic ha sicuramente una scenografia d’impatto, nel cuore delle Alpi, con i paesaggi mozzafiato dell’Alto Adige, della Bavaria e della Renania. Gran parte del cast è composto da attori esordienti.

Ognuno degli otto episodi è intitolato a un protagonista, giovani molto diversi l’uno dall’altro ma con un passato difficile. Wild Republic vuole fare concorrenza alle produzioni americane che in materia di teen drama e sopravvivenza nella natura proliferano. Per dirla come Elena Capparelli, direttrice di RaiPlay e Digital, «È una storia di sopravvivenza e di riscatto, ma anche una storia di solidarietà, con elementi di mistery, giallo e action».

Non si può dire che Wild Republic fallisca il suo obiettivo, trama e ritmo sono abbastanza accattivanti anche se l’utilizzo eccessivo di flashback alla lunga risolta fastidioso mentre in alcuni momenti, di fronte a panorami incredibili, la colonna sonora potrebbe essere superflua.

Negli ultimi anni si sono moltiplicati i titoli che vedono al centro dell’attenzione un gruppo di giovani costretti a vivere in un ambiente bellissimo ma inospitale, in cui la sopravvivenza non è affatto scontata (The Wilds, The A List). Praticamente impossibile, per i protagonisti, andare d’accordo, anzi, il gruppo è sempre destinato a dividersi e le dinamiche interne si trasformano in una lotta per la supremazia. Qualche volta con l’aggiunta dell’elemento fantastico.

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