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In silenzio fa parte del filone spagnolo che sta sbancando su Netflix

In silenzio è una delle serie tv più interessanti nell’infornata di titoli spagnoli approdati su Netflix. Un thriller psicologico decisamente cupo che vede come protagonista Aron Piper, un volto molto conosciuto soprattutto tra i giovani per aver interpretato Ander Muñoz in Élite. Questa volta il suo personaggio è quello di Sergio Ciscar, un ragazzo che ha ucciso entrambi i genitori e per questo sta scontando la sua pena in carcere. Senza parlare e senza collaborare con la giustizia, senza mai spiegare che cosa sia accaduto veramente il giorno dell’omicidio. Resta in carcere sei anni per poi tornare in libertà, dopo essersi avvicinato a Dio grazie alla figura ambigua di un predicatore e dopo aver ricevuto numerose lettere di ammiratrici mentre si trovava dietro le sbarre.

Senza che il ragazzo sospetti di nulla, la sua casa è stata riempita di telecamere: un gruppo di psicologi ha il compito di stabilire se Sergio sia un pericolo per la società, osservando in continuazione tutti i suoi movimenti. A guidare il team di professionisti è Ana (Almudena Amor), una psichiatra che fin dalla prima apparizione sembra ossessionata dalla storia di Sergio, passato alle cronache come “l’assassino del balcone”. O forse la sua vera ossessione è il voyerismo, uno dei temi centrali di questa serie tv: Sergio è continuamente controllato da telecamere, ma in fondo questo è ciò che accade ai normali cittadini in una società costantemente “videosorvegliata”, da occhi elettronici, smartphone e web tv.

El silencio, questo il titolo originale, porta la firma dello sceneggiatore Aitor Gabilondo, molto conosciuto in patria; la sua prima ispirazione al momento di creare la fiction è stata la frase “Ogni gigante muore stanco di essere osservato dall’esterno”, attribuita al musicista argentino Luis Alberto Spinetta. La tensione cresce nel corso degli episodi, l’omicidio dei genitori da parte di Sergio viene messo in dubbio, diverse interpretazioni si sovrappongono e due colpi di scena in particolare contribuiscono a infittire la trama. Alla fine si resta incollati allo schermo per sapere come va a finire e qual è la verità. Da segnalare la città scelta per la storia, una Bilbao fredda e triste.

Un altro titolo, seppur dal registro differente, da aggiungere alla copiosa produzione spagnola che negli ultimi anni ha regalato al mondo delle serie tv titoli di grande successo e alcune autentiche novità: tra gli altri La casa di carta, a cui si aggiungono, Élite, Sky Rojo e La ragazza di neve

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