Nudes

SIAMO SERIAL: La serie italiana su Rai Play tra l’attualità e i pericoli della Rete

Vittorio pubblica su Facebook un video in cui un ragazzo e una ragazza condividono momenti di intimità. Sofia si ritrova online mentre è in atteggiamenti intimi con il ragazzo che le piace, per poi essere presa di mira da tutta la scuola. Ada finisce nella trappola delle app d’incontri. “Nudes”, serie tv disponibile su Rai Play, dovrebbe essere vista da teenager e adulti, perché mette in scena sotto diverse angolazioni il “revenge porn”, ovvero la divulgazione di immagini private senza il consenso dei diretti interessati, spesso con l’obiettivo di provocare un danno.

«Ho avuto la possibilità di accendere un lumicino su un tema di cui si parla poco, fino a che non entra nel parossismo mediatico della tragedia. Mi è stata data la responsabilità di sollevare delle domande, non tanto di dare delle risposte, attivando una forma di curiosità nello spettatore, verso i segnali di attenzione che normalmente non vediamo», ha raccontato la regista Laura Luchetti in un’intervista al blog Alley Oop. “Nudes”, seguendo la scia di Skam Italia che racconta l’esistenza tormentata di un gruppo di liceali romani, è il remake italiano di una serie tv norvegese: dieci episodi per tre capitoli, ciascuno dei quali porta il nome del protagonista. Vittorio, 18enne considerato un vero e proprio leader dai compagni, divulga un video porno per ripicca nei confronti di una ragazza. “Ho fatto una c.....a”, ripete più volte, senza rendersi conto veramente, almeno all’inizio, della gravità del suo gesto e delle sue conseguenze. Sofia conquista a 16 anni il ragazzo che le piace, ma qualcuno riprende di nascosto il loro rapporto e quella che doveva essere una storia d’amore si trasforma in un incubo. La 14enne Ada non capisce i pericoli che si nascondono dietro alle app d’incontri e finisce per essere ricattata. A dominare la vita dei tre giovani personaggi è la solitudine, che si respira anche nei luoghi scelti per effettuare le riprese: dalle case ai capannoni, dai campi agli edifici abbandonati. La telecamera segue i teenager a distanza ravvicinata, proprio per metterli a nudo, per mostrare atteggiamenti, pensieri, emozioni. Due i pregi di “”Nudes”: il primo è la capacità di tenere in considerazione tutti i punti di vista, senza esprimere giudizi, il secondo è l’abilità di sviluppare un racconto realistico che cerca di stare alla larga dagli stereotipi. Al centro di “Nudes” c’è una generazione in pericolo. Non potrebbe dirlo meglio la regista Luchetti: «Dovremmo proteggerli, questi ragazzi - ha dichiarato al “Rolling Stone” -. Dovremmo aiutarli, e invece gli stiamo rubando il futuro ostinandoci a non volerli conoscere davvero. Vivono un’età così in mezzo a pericoli che noi neanche immaginavamo, con tempi supersonici, mentre noi avevamo ritmi più rallentati e sicuri».

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