«Preghiamo per tutte le vocazioni»

All’Ausiliatrice di Lodi la Veglia presieduta dal vescovo Maurizio

Si è svolta nella chiesa della parrocchia di Santa Maria Ausiliatrice la Veglia diocesana di preghiera per le vocazioni, presieduta dal vescovo Maurizio che ha esortato i fedeli, guardando all’immagine dell’Ausiliatrice, a «chiedere al Signore di accrescere in noi la fede per sua intercessione». Citando la luce pasquale che ha portato a compimento ciò che è annunciato nel prologo di Giovanni “veniva nel mondo una luce vera, quella che illumina ogni uomo”, monsignor Malvestiti ha spiegato come «la vocazione attinge a questa luce per riprendersi il nostro passato, dando forza al presente nel progettare il domani, consegnandoci con amoroso abbandono alla proposta di felicità del Vangelo». È questa la felicità ad ogni età, l’aspirazione di ciascuno: «Aspirazione che non tace nemmeno in quanti si accontenterebbero di una semplice serenità che stemperi la complessità del vivere. Nessuno si rassegna a perdere quella felicità che coincide con il nostro essere, pur temendo che possa essere ingannevole».

La vocazione è in tutti per questo, e coincide con la vita. «La vocazione dei battezzati è inscindibile dalla vocazione alla santità proprio per metterci in guardia da ogni illusione circa la felicità, portandoci oltre l’orizzonte umano in vista del suo compimento - ha detto il vescovo -. Solo se non è opera nostra la felicità va lontano. Se è opera nostra si ferma presto, se invece è accolta con la vita, e per chi crede, con il Battesimo, essa può diventare perfetta e perenne». Il donatore è sicuro, è irrevocabile nelle sue promesse, ma non sempre lo sono i destinatari, che siamo noi, ha detto il vescovo: «Per questo ci soccorre l’insieme ecclesiale, riproposto nel triennio Sinodalità e Santità della nostra Chiesa. Come discepoli guidati dallo Spirito di Gesù, illuminati dalla sapienza del Vangelo, affidiamoci al Figlio amato. Il nostro affidamento è già iniziato con il Battesimo, e si compie nella Cena eucaristica, il quinto mistero, che ci impegna a lasciare che sia Cristo a vivere in noi». E devono vivere di Cristo i giovani che egli chiama all’ordine sacro. Ecco quindi l’invito finale che il vescovo ha rivolto ai giovani, citando anche papa Francesco e Sant’Agostino: «Preghiamo perché tutte le vocazioni crescano secondo la volontà del Signore, ma in special modo per questa, che si pone al servizio delle altre. Preghiamo per i giovani chiamati all’ordine sacro perché comprendano la portata di salvezza personale e dell’insieme ecclesiale contenuta nel dono che stanno per ricevere. Passa per questo affidamento la loro felicità e quella dei fratelli e delle sorelle che Dio porrà sul loro cammino, nel reciproco sostegno che consenta a ciascuna vocazione la perseveranza di una intera vita».

Ad animare la Veglia i seminaristi e i giovani e le giovani del gruppo vocazionale “Le tre capanne”, con don Anselmo Morandi e suor Roberta Bassanelli, ringraziati dal vescovo insieme al parroco dell’Ausiliatrice, don Vincenzo Giavazzi, e a tutti i partecipanti.

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