Via libera per la cava di Cà dell’Acqua

Palazzo San Cristoforo e Regione impongono

una serie di vincoli ambientali, ma preoccupa

la vicinanza con la Lanca della cascina Pagnana

Un’altra cava in arrivo nel Lodigiano: la Provincia ha approvato la proposta progettuale della società Gallotta Spa di Sant’Angelo per l’ambito estrattivo Cà dell’Acqua nei comuni di Borgo San Giovanni, Lodi Vecchio e Salerano. L’ambito territoriale estrattivo g9 Cà dell’acqua era già individuato nel Piano cave provinciale approvato dalla Regione nel dicembre 2004 e prevede l’estrazione programmata di sabbia e ghiaia per 3 milioni 550 mila metri cubi complessivi. La ditta Gallotta aveva presentato istanza già nel novembre 2009 per avviare le attività nel nuovo ambito estrattivo, ma pochi mesi dopo Regione e Provincia di Lodi comunicavano che il «progetto di gestione produttiva non risultava conforme alle previsioni del Piano cave vigente». Iniziava quindi un’integrazione di documenti da parte della ditta Gallotta e una serie di richieste da parte degli enti competenti, fino ai mesi scorsi quando «veniva comunicato al proponente l’intenzione dell’amministrazione di procedere all’emissione del provvedimento di diniego dell’istanza di approvazione del progetto». Solo a maggio l’ultima documentazione integrativa presentata ha di fatto sbloccato l’iter, arrivato in settimana all’approvazione del progetto.

Nell’atto tuttavia si rimarcano ancora le prescrizioni ambientali già segnalate dalla Regione nel decreto di compatibilità ambientale già rilasciato. Regione e provincia chiedono il rispetto di dettagli di natura ambientale in merito a tutte le componenti, ponendo vincoli stringenti alle attività di cava nel suo complesso. Viene normato per esempio il transito dei mezzi nell’area di cava, non superiore ai 30 chilometri orari, vengono imposti monitoraggi continui in collaborazione con Arpa per quanto riguarda la componente atmosfera e la componente acustica, e si prospettano azioni mitigative come la messa in opera di barriere fonoassorbenti. Grande attenzione è posta al sistema idraulico connesso all’area di cava (addirittura con lo spostamento di un tratto della roggia Balzarina) secondo le indicazioni già ricevute dal Consorzio Muzza e alle condizioni paesaggistiche e ambientali, con l’obbligo di ripristino morfologico dei lotti già cavati prima di proseguire con le nuove fasi estrattive. Ogni lotto estrattivo deve essere infatti autorizzato, e la Provincia provvederà soltanto dopo la verifica del ripristino delle condizioni morfologiche e ambientali preesistenti all’estrazione. A destare maggiore preoccupazione è la vicina Lanca di cascina Pagnana, una lanca risorgiva del Lambro tra Borgo, Salerano e Vidardo, con caratteristiche ancora originali e meta di un’avifauna varia. La Lanca della Pagnana era stata citata e monitorata dal Comitato Adda Sud come una delle zone umide naturali da preservare. La vicina cava potrebbe influenzare la presenza animale nell’area, con movimento e rumore ad aggiungersi alle difficoltà di preservazione naturale dell’habitat. L’autorizzazione al progetto della Gallotta contempla infine il vincolo per la società a presentare progetti esecutivi che recepiscano tutte le prescrizioni di natura ambientale.

Andrea Bagatta

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