S. Colombano, raccolti 30 quintali di rifiuti

Coinvolte circa 40 “doppiette” dell’ambito collinare:

ieri per tutto il giorno gli operatori ecologici hanno

portato via pure pneumatici, pile e perfino catene

Pneumatici, frigoriferi e altri elettrodomestici, materassi, secchi, bombole del gas, pile, lucchetti e catene, bottiglie di plastica e vetro, sacchi neri e gialli con dentro un po’ di tutto: i cacciatori dell’Ambito territoriale della caccia di San Colombano armati di ramazza hanno ripulito la collina ieri mattina. Circa 30 quintali la stima del quantitativo recuperato. I lavori sono cominciati ieri mattina alle 8 circa e hanno coinvolto in totale una quarantina di cacciatori, compresi quattro o cinque bambini coinvolti dal gruppo.

La mattina di pulizia è stata organizzata dall’Ambito territoriale della caccia 3 di San Colombano e dall’amministrazione comunale, ed era comunque aperta a tutti i volontari. Alla fine però c’erano solo i cacciatori, di San Colombano e di altre zone del milanese che qui vengono a cacciare. Diversi i punti battuti: la Serafina, il Belfuggito, la Moccia, i Boschi e i Chiavaroli in collina, soprattutto le Regone in pianura, vicino al Lambro. Importanti i quantitativi recuperati e poi ammassati in collina al parcheggio dell’azienda agricola Panizzari, da dove sono poi portati via per lo smaltimento dalla ditta Bassanetti.

«Ci sono circa 30 quintali di rifiuto indifferenziato, alcuni ingombranti, frigoriferi e pneumatici soprattutto - dice Pier Borella, presidente dell’Ambito -. Il cacciatore vive l’ambiente e vuole un ambiente pulito, per sé e per la fauna. Siamo sentinelle importanti per notare le zone dove più facilmente vengono abbandonati i rifiuti perché viviamo la collina frequentemente, e per questo abbiamo voluto attivarci per ripulire l’ambiente».

Tra un mese ci sarà la giornata ecologica del Parco della collina, e i cacciatori parteciperanno insieme alle amministrazioni comunali del parco, alle associazioni e ai volontari. L’Ambito territoriale della caccia però vuole riproporre giornate di pulizia della collina più frequenti, per tutto l’anno, a partire da febbraio, quando l’erba bassa permette di osservare meglio le zone di abbandono. «Per noi questa collaborazione è importante e dimostra come la figura del cacciatore non sia solo quella di chi spara alla selvaggina, ma piuttosto di chi vive e si impegna per l’ambiente - spiega l’assessore all’ambiente Davide Panzetti -. Contro l’abbandono di rifiuti fatto tanto, dalla prevenzione alla pulizia, passando per la videosorveglianza che sta dando, purtroppo, risultati. La sanzione è l’ultima opzione, ma l’ambiente e la collina sono di tutti».

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