Variante 234, gli agricoltori in rivolta

Circa 20 aziende sulle barricate: «Aspettiamo gli indennizzi»

Nuova variante alla Strada provinciale 234: le ruspe avanzano sui campi ma nessun centesimo di indennizzo è ancora arrivato nelle tasche degli agricoltori che quegli stessi campi li hanno ormai da tempo visti “espropriati” dalla Provincia di Lodi proprio per la nuova tangenziale di Codogno. Sono ormai al limite della sopportazione i titolari delle circa venti aziende agricole - tutte tra Codogno, Casale, Maleo e Terranova dei Passerini - sui cui campi è previsto il passaggio del tracciato della nuova variante.

Di fatto è da giugno 2010 che l’ente provinciale ha preso possesso dei loro terreni, per effettuarvi prima le preliminari opere di bonifica bellica, quindi per avviarvi i lavori veri e propri di realizzazione della nuova tangenziale. Finora però a vedersi sono state solo le ruspe. Non gli indennizzi provinciali, una somma complessiva di circa 6 milioni di euro da distribuire proprio tra la ventina di aziende agricole. Che ancora restano all’asciutto.

«Basta, adesso gli incontri non servono più, adesso servono i soldi»: questo il secco commento di un agricoltore che ha preferito mantenere l’anonimato. Il riferimento agli incontri è preciso: al primo fatto a inizio marzo tra Provincia e sindacati agricoli, al secondo previsto proprio stamattina a Sant’Angelo, sempre tra referenti provinciali e sindacali (Coldiretti e Confagricoltura). Dal summit di oggi, gli agricoltori si aspettano risposte concrete. Del resto, più dell’80 per cento della ventina delle aziende agricole ha già sottoscritto l’accordo bonario di indennizzo con Palazzo San Cristoforo: qualcuno lo ha fatto già a giugno 2010, qualcuno a inizio di quest’anno. Di soldi di indennizzo però nessuna traccia, nonostante la legge voglia che l’80 per cento dell’indennità concordata venga erogata entro sessanta giorni dalla sottoscrizione dell’accordo bonario. Finora la Provincia ha tenuto “congelati” gli indennizzi con precise motivazioni legate al rispetto dei vincoli del Patto di stabilità.

La pazienza degli operatori agricoli sembra però essere arrivata al limite: «Abbiamo le ruspe nei campi ma ancora non abbiamo visto un centesimo e neppure sappiamo quando i soldi arriveranno», ieri sottolineava un secondo agricoltore. L’assessore provinciale alle infrastrutture, Nancy Capezzera, ha fornito anticipazioni sull’incontro odierno. «Ai sindacati agricoli presenteremo i termini di un piano di pagamento degli indennizzi alle proprietà interessate - così la Capezzera -. Il piano è specifico, spalmato negli anni, certamente continuativo ma sotto forma di indennizzi minimi. Perché bisogna dirlo chiaro: la Provincia, a prescindere dal colore politico di chi adesso la governa, non può pagare oggi l’intera cifra di indennità. A impedirglielo sono proprio i vincoli del Patto di stabilità, figli degli sperperi degli anni precedenti». Quindi la stoccata finale: «Noi pagheremo, mentre ci sono ancora proprietà che stanno aspettando da anni gli indennizzi della Sp 235».

Luisa Luccini

© RIPRODUZIONE RISERVATA