Cronaca / Basso Lodigiano
Lunedì 29 Ottobre 2012
Sparite le bandiere davanti al sacrario
Atto vandalico nella notte a Secugnago
Le aste fatte a pezzi sono state gettate sulla strada per il cimitero, mentre delle bandiere non vi è traccia. Il tricolore, le dodici stelle su sfondo blu dell’Europa e lo stemma comunale erano le tre bandiere che i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Combattenti e Reduci di Secugnago avevano issato anche quest’anno davanti alla chiesina sacrario per le celebrazioni del 4 novembre e che qualcuno ha fatto sparire nella notte tra sabato e ieri. Le ragioni e gli autori dell’atto vandalico restano un mistero, fatto sta che per i soci e rappresentanti dell’associazione ieri mattina è stato un brutto colpo scoprire cos’era successo. Proprio ieri la comunità si era data appuntamento in piazza Matteotti per commemorare i caduti di tutte le guerre e all’arrivo alla sede dei Combattenti, in quella che fu la chiesina delle suore Canossiane, la prima cosa che nessuno ha potuto fare a meno di notare è stata la sparizione delle bandiere. «Non so, non so la motivazione di chi ha compiuto questo gesto - ha detto rammaricato Siro Rota, presidente Ancr e tra i tre 90enni premiati ieri con un attestato di fedeltà in occasione del novantesimo di fondazione dell’associazione -. Chi sono, che idee hanno, credo che abbiano fatto un dispetto». I figli Angelo e Clemente Rota avevano acquistato le bandiere a Graffignana due settimane fa ma per esporle avevano atteso la vigilia delle celebrazioni. Sono loro che portano avanti l’associazione e tra le tante cose di cui si occupano c’è anche l’addobbo della chiesina nelle occasioni speciali. Come quella di ieri, che nonostante tutto si è svolta nello stile consueto ma con l’amarezza serbata in cuore da chi era a conoscenza del triste episodio. «Avevamo sistemato le bandiere sabato sera - racconta Clemente - legate ai vecchi paracarri in granito davanti alla chiesina. Ho fissato io stesso le aste in legno con la bandiera dell’Italia, dell’Europa e del Comune di Secugnago. Una l’hanno rotta e le altre due portate via». I fratelli Rota, il padre Siro e gli amici Combattenti e Reduci non riescono a credere che il ladro abbia voluto colpire l’associazione e quello che rappresenta. In paese è benvoluta da tutti e non si sono mai verificate intimidazioni che potessero far presagire quanto è successo: «Pensiamo che sia opera di balordi - ragiona Clemente -, gente che non ha rispetto per niente e se l’è presa con le nostre bandiere come avrebbe potuto farlo con qualsiasi altra cosa». Il che non attenua la riprovazione: «Il sacrario è per noi un posto caro - conclude Rota -. É stato don Peppino Barbesta, trent’anni fa, a trasformare la chiesina nella sede della nostra associazione e anche le bandiere fanno parte della nostra storia».
Laura Gozzini
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