Piccioni, la Provincia adesso spara

Fucili spianati per abbattere i piccioni. Il piano di contenimento della Provincia ha fatto tappa mercoledì a Livraga, in frazione San Lazzaro. A chiedere l’intervento della polizia provinciale sono stati gli allevatori della zona, costretti a fare i conti con almeno 500 esemplari di questi volatili, che creano danno sia alle colture che agli allevamenti.

«Per noi si tratta di un intervento di routine - spiega il comandante della polizia provinciale Arcangelo Miano -. Riceviamo le segnalazioni degli agricoltori da tutta la provincia e stiliamo una lista di interventi. Se ci sono le condizioni di sicurezza necessarie, come spazi aperti e assenza di abitazioni nei paraggi, possiamo procedere noi con i fucili, altrimenti possono venire incaricati altri enti, come l’Asl, che procede diversamente».

Un ausiliario della polizia provinciale in azione anti piccioni a Livraga

Insieme alla polizia provinciale, presente con due uomini, c’erano anche sei cacciatori “autorizzati”. Ad ogni sparo naturalmente tutti i piccioni volavano via, così bisognava attendere che tornassero e si riposassero su alberi e tetti.

Sono state interessate dalla “battuta” tutte le quattro aziende agricole presenti a San Lazzaro. Mentre alcuni residenti si sono lamentati perché i pallini delle cartucce finivano sulle loro finestre e sui loro campi.

Gli interventi di questo tipo in ogni caso sono frequenti. Basti pensare che sul territorio ci sono oltre 2mila aziende agricole e che praticamente tutte si trovano a fare i conti con questa “piaga”. Ma non solo le campagne sono interessate: mentre nelle zone agricole infatti i piccioni trovano di che alimentarsi (negli allevamenti e sui terreni nei periodi post semina e post raccolta), nei centri abitati formano i loro nidi. La Provincia, con il Dipartimento agricoltura, ha stilato quindi per il secondo anno consecutivo un vero e proprio piano di abbattimento, che interessa anche altre specie problematiche.

Lo scorso anno sono stati effettuati 300 interventi complessivi, per un totale di circa 41mila piccioni abbattuti (da 10 fino a 3mila capi per singola uscita). Per quest’anno, invece, il protocollo di intesa stilato con l’Ispra (istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) prevede l’abbattimento di 20mila esemplari.Gli obiettivi principali del contenimento riguardano la limitazione del danno economico sulle coltivazioni e il contenimento del rischio sanitario presso gli allevamenti.

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