Ciclostazione, il progetto è più vicino

Una casa per le associazioni di volontariato e una ciclostazione attorno alla quale costruire un progetto di occupazione giovanile: il Comune di Casale torna alla carica per avere in uso gli spazi oggi inutilizzati della stazione ferroviaria. Un incontro si è tenuto venerdì scorso e Rete Ferroviaria Italiana ha dato ampia disponibilità all’amministrazione comunale. Del resto un accordo di massima era stato raggiunto già a inizio 2013 tra le Fs e l’amministrazione allora guidata da Flavio Parmesani.

«La disponibilità era stata assicurata da tempo, ma le cose non si erano mai concretizzate - spiega l’assessore Luca Canova -. Nel corso delle ultime settimane il rapporto fra comune e Ferrovie dello Stato si è però infittito». Questa volta dunque l’accordo potrebbe arrivare davvero: a inizio 2013 le parti avevano discusso di tre uffici oggi in disuso, due poco più grandi di 25 metri quadrati, uno da 13 metri quadrati. E poi c’è la partita del vecchio magazzino ferroviario, struttura su cui da almeno 10 anni le diverse amministrazioni hanno fatto più di un pensiero. «Abbiamo visto gli spazi, che saranno importanti per le richieste delle associazioni - spiega l’assessore Canova -. Vista la vicinanza al Parco Puecher, mi piacerebbe affidarne uno al nascente gruppo dei volontari del verde. Come sempre però valuteremo insieme l’affido dei locali. La cosa più importante è avere stabilito un contatto con le Ferrovie dello Stato: non nascondiamo di mirare al magazzino ferroviario, che potrebbe diventare la nostra ciclostazione. È un obiettivo molto ambizioso: sarebbe davvero bello recuperare all’uso una struttura con un certo pregio storico e architettonico, già documentato a fine Ottocento».

Il problema sono i costi per la sua sistemazione e messa a norma, circa 100mila euro. L’amministrazione è dunque prudente, anche perché nella vecchia ipotesi di convenzione il comodato gratuito prevedeva in cambio da parte del Comune la pulizia del piazzale della stazione e dei giardini. L’amministrazione vorrebbe mettere in campo una coop giovanile per la gestione della ciclostazione, ricovero mezzi, riparazioni e piccola officina, e proprio questo soggetto potrebbe prendersi in carico magari l’onere della pulizia. Il nodo è tutto nella sostenibilità economica.

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