In precedenti interventi sull’argomento, avevo messo in evidenza gli aspetti salienti del fenomeno della ludopatia che, d’ora in poi, denominerò Gap (gioco d’azzardo patologico) armonizzandolo alla definizione in vigore presso l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Poiché il gruppo di lavoro costituito da Lega delle Autonomie, Terre di Mezzo e Scuola delle Buone Pratiche ha iniziato a lavorare fattivamente ed anche grazie al forte contributo di sensibilizzazione svolto da Anit, l’Associazione dei Comuni per l’incremento del turismo, se ne sono visti gli effetti; dopo il convegno del 15 giugno anche a Melegnano, aggiorno sui successivi passi compiuti. L’incontro a Roma del 9 luglio, avuto dei rappresentanti del gruppo di lavoro con i parlamentari per chiedere una legge che regolamenti realmente il fenomeno e dia poteri ai Sindaci,è stato dedicato a Mario Castoldi, il ragazzo recentemente suicidatosi a causa del gioco.Sono 207 i Comuni che hanno sottoscritto “ il Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” e molti altri se ne aggiungeranno a breve; con tale manifesto gli amministratori locali chiedono di essere messi in condizioni di agire per contrastare il fenomeno GAP, al fine di contenerne le conseguenze negative sulle comunità che amministrano, messe in evidenza anche dagli ultimi fatti di cronaca. Il lavoro di sensibilizzazione svolto, incomincia a dare risultati, coma dimostra la recente adesione di Legautonomie e delle associazioni che si riconoscono nel manifesto “Mettiamoci in gioco” alla proposta che ANIT porta avanti ormai da diversi anni con il “progetto kursaal”. Una delle richieste dei sindaci riguarda il fatto che il gioco d’azzardo si svolga in luoghi, sale dedicate esclusivamente al gioco: che siano riconoscibili nella loro funzione, che siano poste a distanza da luoghi sensibili, che siano regolamentate con specifica legge. I sindaci infatti ritengono sbagliato che gli apparecchi per il gioco d’azzardo vengano tenuti in locali quali i bar, le tabaccherie, i supermercati, ecc, dove i cittadini si recano per altre ragioni e dove i più fragili sono sottoposti a tentazioni continue. Anche le associazioni che si ritrovano nella campagna “Mettiamoci in gioco” sono favorevoli a questa soluzione, per le stesse ragioni dei comuni. La proposta di casinò regionali e di gaming hall è portata avanti ormai da diversi anni anche da Anit, l’Associazione dei comuni per l’incremento del turismo. “Un’idea - ha affermato Gianfranco Bonanno, storico presidente Anit - che pur promuovendo un diverso approccio in quanto a numero e collocazione degli apparecchi di gioco e indicando una prospettiva di “funzionalità” dell’industria ludica con la valorizzazione di alcune località turistiche. Concetti questi che oggi vedono favorevolmente anche le associazioni di ispirazione cattolica, in una logica di un’offerta mirata dei prodotti di gioco capace di generare ricadute positive sul territorio, della necessità di contemperare esigenze di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, di salvaguardia delle entrate erariali e di protezione del consumatore con quelle, proprie delle comunità locali, di sicurezza urbana, gestione urbanistico-edilizia del territorio, commercio e salute pubblica.“Siamo davanti a un problema serio, su cui finora si è fatto troppo poco”, ha affermato il neo governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni, annunciando così l’intervento legislativo regionale in materia di gioco pubblico, già portato da alcune settimane in Giunta Regionale. Il 25 giugno il casino di Saint-Vincent ha siglato un accordo quadro in materia di GAP con l’Azienda Usl della Valle d’Aosta, specificamente con le strutture del SerD – Servizi per le Dipendenze. «I casinò, grazie alla conoscenza diretta e continua della propria clientela, hanno sempre saputo contrastare le patologie legate all’azzardo,diventando un luogo sicuro e di tutela per i minorenni ed in grado di fornire indirettamente anche l’assistenza sanitaria necessaria», ha spiegato l’amministratore unico Luca Frigerio. Gli altri punti della proposta di legge riguardano aspetti regolamentari quali: la distanza minima dei punti di gioco da scuole e ambienti frequentati da giovani; obbligo di dotare gli apparecchi di dispositivo di lettura della tessera sanitaria; incentivi e agevolazioni per gli esercizi che rinunceranno alle slot; divieto di pubblicità e obbligo di diffusione da parte delle Asl di materiale informativo sui rischi delle patologie connesse alla pratica di gioco. Le multe per i trasgressori arrivano fino a 25 mila euro. I punti salienti della proposta di legge di regolamentazione del gioco d’azzardo sono:- la definizione del gioco d’azzardo;- il divieto di introdurre nuovi giochi con vincite in denaro per 5 anni dalla sua entrata in vigore;- i livelli essenziali di assistenza socio sanitaria;- l’istituzione di un fondo per la prevenzione, cura e riabilitazione del GAP e copertura finanziaria;- misure a tutela dei minori;- la pubblicità;- i poteri degli enti locali;- l’osservatorio nazionale sulle dipendenze da GAP;- l’attività di formazione specifica;- la limitazione di luoghi di gioco per apparecchi;-le sale da gioco;- i divieti ed obblighi connessi alle sale da gioco;- l’introduzione di un tempo minimo-massimo per partita;- una maggior armonizzazione fiscale.Anch’io faccio parte del gruppo di lavoro che ha predisposto i testi di legge.
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