Il Censis ha pubblicato il “Rapporto sulla situazione sociale del Paese”, giunto ormai alla sua 46ª edizione, un ritratto (fra gli altri) del rapporto tra gli italiani, la comunicazione e i media. La tendenza dei consumi mediatici degli italiani è chiara: la televisione inizia a perdere importanza a favore dei nuovi media digitali, mentre la carta stampata resta ai margini delle preferenze del Belpaese. Il 98,3% degli italiani guarda la televisione, una percentuale in aumento dello 0,9% rispetto al 2011 soprattutto grazie al progressivo completamento della sostituzione del digitale terrestre e al successo delle piattaforme alternative: alla tv satellitare, che conferma il suo successo ormai consolidato (+1,6%), si affiancano anche la web tv (+1,2%) e la mobile tv (+1,6%). Il pubblico televisivo è aumentato, ma non i telespettatori. Oggi gli italiani guardano i programmi televisivi in modo nuovo grazie a Internet. Il 24,2% degli italiani che ha una connessione alla Rete (quasi 1 su 4) ha l’abitudine di seguire i programmi dai siti web delle emittenti televisive e il 42,4% li cerca su YouTube per costruirsi i propri palinsesti d’informazione o d’intrattenimento su misura. Un fenomeno ancora più importante fra gli internauti tra i 14 e i 29 anni, che arrivano a percentuali rispettivamente del 35,3% e del 56,6%. Anche la radio ha beneficiato della Rete: i radioascoltatori sono aumenti del 3,7% rispetto al 2011 (raggiungendo quota 83,9% della popolazione), grazie all’aumento degli ascolti della radio via web tramite il pc (+2,3%) e per mezzo dei telefoni cellulari (+1,4%).
Internet è il vero protagonista del 2012. Il 62,1% degli italiani ha una connessione alla Rete (+9% in un anno), dato che sale nettamente nel caso dei giovani (90,8%), delle persone più istruite, diplomate o laureate (84,1%), e dei residenti nelle grandi città, con più di 500.000 abitanti (74,4%). Internet per gli italiani è sinonimo di social. Anche grazie alla diffusione sempre più capillare degli smartphone (nelle mani del 27,7% della popolazione complessiva e del 54,8% di quella compresa tra 14 e 29 anni) e dei tablet (utilizzati dal 13,1% dei giovani nostrani) il 2012 ha visto l’esplosione dei social network: il 41,3% dell’intera popolazione e ben il 79,7% di quella giovane è iscritta a Facebook, mentre YouTube è visto d al 38,3% degli italiani. I nuovi dispositivi mobili hanno anche avviato una nuova economia, l’app economy. Negli ultimi dodici mesi il 37,5% di possessori di smartphone e tablet ha scaricato applicazioni gratuite o a pagamento (il 16,4% frequentemente, il 21% qualche volta).
L’esplosione dei social media ha avuto come effetto la moltiplicazione delle informazioni personali in Rete, con gli italiani divisi tra la voglia di raccontarsi (il 51,2% degli utenti dei social network pubblica informazioni personali e il 7,1% pubblica informazioni e fotografie di altri) e la paura per la propria privacy (il 75,4% di chi accede a Internet ritiene che esista il rischio che la propria privacy possa essere violata sul web).
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