Ha bruciato la sua vita per tre giovani stolti

Le scoperte scientifiche attirano, suscitano una sana curiosità, tendono a migliorare il tenore e la qualità dell’esistenza, esprimono l’intelligenza della persona, l’acume nel cercare, trovare e realizzare.Un basso continuo, però, percorre la passione della ricerca e la vita stessa: riusciremo a sconfiggere la morte che interrompe, bruscamente o lentamente, l’esistenza? Vita ed esistenza non hanno forse un significato linguistico diverso? Posso concludere la mia esistenza, cioè quel lasso di tempo che inizia con il concepimento e si conclude con il mio ultimo respiro. Non concludo però la mia vita quando questa non è vista nella prospettiva di quel laser che mi dirà quando morirò ma in quella di un Creatore che costantemente si prende cura di me e di ciascuno. Plaudo agli scienziati della nuova scoperta, almeno così pare, ma non sarebbe preferibile occuparsi in studi più volti al bene essere e bene stare dei popoli? Chi allora ha capito il valore dell’esistenza collegato strettamente con la vita?L’avvocato che, a Palinuro, ha scorto tre giovani in balia delle onde e non ha esitato a soccorrerli e metterli in salvo, per poi cedere allo sforzo sovrumano, malgrado il soccorso dei medici del 118 e della Guardia Costiera. Ora sono in gioco diversi tipi di esistenza: i ragazzi superficiali che, malgrado, l’allarme della Capitaneria di Porto per il mare agitato, hanno sfidato le onde. Perché? Che cosa li ha spinti, il vuoto che li avvolgeva, la spavalderia? Ora come vivranno il resto della loro esistenza? Capiranno il valore della vita propria e altrui? La perdita inflitta? Un padre di famiglia che, pur avendo un bambino piccolo da tutelare ed un altro in arrivo, non esita a mettersi in pericolo per tre spericolati. Il coraggio lo ha incitato e non gli ha fatto prendere misure precauzionali, non si è detto: prima me e i miei figli. Si è lanciato e li ha salvati. La vedova, che si ritrova privata del marito e padre dei suoi figli, cui dovrà trasmettere l’ardore di un eroe ma anche la carenza di un padre affettuoso che guida sui sentieri dell’esistenza. La sorreggerà la menzione d’onore di un eroe in un quotidiano solitario? Il piccolo che non vedrà rientrare il padre e il nascituro che non lo conoscerà mai, ma avranno il legato di una testimonianza di vita, capace di giocarsi l’esistenza, di guardare sempre e prima a chi ha, magari stoltamente, bisogno di te. Il Creatore guarda noi stolti e noi eroi, ci protegge per dare un senso all’esistenza che porta a Lui per la vita senza fine.

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