E paga sempre Pantalone

Ricordo una storia piccola ma di amplissimo significato della quale un amico, qualche anno fa, mi rese partecipe. Nel corso di un’assemblea condominiale, l’amministratore informò i condomini di una normativa, appena entrata in vigore, riguardante la sicurezza degli impianti termici, cui era obbligatorio adeguarsi. Con inusitata solerzia costui convocò, in rapida successione, altre assemblee sul medesimo tema, facendo intervenire un esperto settoriale, molto ben noto in città, per illustrare l’anomalia da sanare, la tipologia dell’intervento, la ragguardevole entità della spesa. Nel breve volgere di qualche mese venne deliberata l’assegnazione dell’appalto all’impresa di cui l’”esperto” aveva la titolarità.Al termine dei lavori, velocemente eseguiti, egli stesso ne autocertificò l’esito, che, manco a dirlo, risultò ineccepibile.Il mio amico, tuttavia, percepì nella faccenda qualcosa di somigliante all’imbroglio (poi facilmente scoperto), ma le sue proteste, accompagnate da proposte di denuncia e sospensione di pagamenti, caddero nel vuoto e vennero ignorate non solo da coloro che, organizzando l’illecito, si erano spartiti la “torta”, ma anche dai suoi stessi condomini, vittime dell’inganno.Quanto accaduto sotto gli occhi degli italiani all’interno del consiglio regionale del Lazio ha dei palesi punti di contatto con l’episodio brevemente ricordato.Ai gruppi consiliari, ma anche ai partiti e ad altre “mangiatoie” istituzionali, viene assegnato con uno specifico disposto legislativo, non un rigagnolo, ma tutto il fiume Po, affluenti compresi, di danaro pubblico a fondo perduto, da spendere per soddisfare le voglie di satiri e satrapi perennemente impegnati in banchetti e festini. Nessuno è chiamato a rendere conto del destino finale di quei soldi, ma le assemblee regionali, nella fattispecie, in sede di autocertificazione del bilancio globale, ogni anno ratificano, senza batter ciglio, tali mascalzonate (Quando mai un rapinatore corre in questura a denunciare il proprio reato?)Nella sua breve vita l’attuale governo ha varato provvedimenti noti con il termine omnicomprensivo “spending review”, al cospetto dei quali le amministrazioni regionali sono unanimemente insorte, perchè i tagli di spesa compromettevano (a loro dire) l’erogazione di essenziali servizi per i cittadini. Ora si può ben capire a quali tipologie di “servizi” si alludeva, ma ciò che le pone in relazione con la beffa condominiale prima descritta non è solo la ricordata, perversa, incongruenza dell’affidare il controllo allo stesso esecutore del misfatto, ma anche e soprattutto all’inerzia passiva dei gabbati.L’indignazione non mi consente di procedere oltre, ma non posso esimermi dal rendere manifesto un pensiero, che ritengo largamente condiviso: cosa aspettiamo a “rottamare” questa pletora di malfattori, finalmente riappropiandoci del corretto uso della democrazia?

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