Io penso che, con l’avanzare dell’età, sia un fatto naturale andare con la mente a rivisitare le esperienze del passato, specie dell’età giovanile. Come non ricordare l’infanzia vissuta al paese nativo quando ci si divertiva con poco o ad esempio facendo il bagno nell’acqua delle rogge o gareggiando in bici per fare il record del “circuito del ponte”? Erano momenti nei quali la spensieratezza faceva dimenticare la povertà delle famiglie. Allora l’acqua in casa era un lusso che noi non ci potevamo permettere ed il bagno(si fa per dire) si trovava a circa 50 metri dalla nostra abitazione. Le famiglie erano povere, ma oneste e la passione per un mondo migliore era il motore per la speranza e per la fiducia nell’avvenire. La politica nazionale era dominata dai duelli fra De Gasperi e Togliatti mentre un grande faentino, Pietro Nenni, (che aveva visto 50 anni più avanti degli altri) per le sue idee di apertura al centro, veniva bollato come traditore della classe operaia. Erano i tempi della rivolta ungherese quando Togliatti, “con grande senso di umanità”, interveniva presso Kadar per posticipare l’esecuzione capitale del “traditore della classe operaia” Nagy dopo le imminenti elezioni politiche italiane o quando l’Unità chiamava teppisti i patrioti insorti contro i carri armati sovietici e Napolitano celebrava l’intervento sovietico in Ungheria, che aveva causato molte migliaia di morti, come un atto per la pace nel mondo.Anche per i nostri genitori era così. Ricordo ad esempio mio padre che faceva il muratore, per raggiungere il posto di lavoro doveva fare con la sua bicicletta dai 20 ai 40 chilometri al giorno, a volte anche con la pioggia. Ma era animato da un’idea: fare sì che suo figlio non avesse a patire gli stessi sacrifici che lui faceva per mantenere la famiglia.E così quando tornava a casa dal lavoro la sera andava a lavorare gratis, con altri compagni, per costruire la casa del popolo del paese, la casa che, nelle sue intenzioni di povero operaio analfabeta, rappresentava quella fabbrica di idee che doveva trasformare il mondo. Erano altri momenti per il nostro Paese, quando credere in un’ idea con passione e vivere nella speranza di un futuro migliore, poteva riempire la vita. Come non ricordare ad esempio che al liceo io ero considerato il figlio del comunista da compagni di scuola che appartenevano alle famiglie bene della borghesia locale? Quale sorpresa dopo alcuni anni nell’aver ritrovato, ritornando da Milano al paese nativo, molti dei miei compagni di scuola che, passati dal centro o dalla destra all’odiato comunismo di un tempo, erano diventati di idee più di sinistra di quanto io avessi vissuto nella mia famiglia! Chissà perché? Forse perché nel frattempo avevano cominciato a funzionare le Regioni e quindi essere di sinistra in Emilia Romagna era come essere berlusconiani a Mediaset?Non so, ma è certo che ci sono persone che si trovano con la valigia pronta ad ogni passare del treno e che seguendo l’esempio di San Paolo, sono cadute da cavallo anche diverse volte ma sempre (a differenza di San Paolo) nella direzione “giusta” per la loro vita terrena. Come è diverso ora il paese natio! Ora nella casa del popolo comandano celebri personaggi che grazie alle loro “cadute da cavallo”, alle loro idee attuali ed ai loro meriti politici hanno giustamente raggiunto le più alte cariche dello Stato e sono vissuti in residenze principesche romane “di servizio” adeguate al loro ruolo per esercitare il loro ministero (vedasi intervista del Corriere della Sera al questore della Camera dei Deputati del PD del 4/12/2011). E di coloro che con il loro lavoro, gratuitamente prestato, quella casa del popolo l’hanno costruita non è rimasto più nulla, neppure il ricordo.Ma questa è l’Italia di oggi: l’Italia delle facili conversioni, delle parole al vento e delle chiacchiere in TV ed i risultati si vedono!
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