Chi vince a Pasqua. C’è chi vince e c’è chi perde, sempre. Qualcuno riscuote il successo sperato, altri no. All’inizio della Settimana Santa mi chiedo chi risulti vincitore a Pasqua: anche lì, negli eventi che ricordiamo dal giovedì Santo alla domenica di resurrezione, si è giocata una partita. E del più alto livello possibile. Da una parte l’uomo di Nazareth, processato e condannato a morte perché si lascia avvicinare dai peccatori e predica un Dio misericordioso, che oltrepassa anche le leggi della religione istituita. Solo, sempre più solo, Gesù di Nazareth va verso la morte, subita con l’esecuzione crudele della crocefissione. Solo la Madre e pochi amici restano vicino a lui fino all’ultimo respiro.Dall’altra parte i capi religiosi, aiutati equivocamente dal braccio militare romano, vogliono a tutti i costi eliminare Gesù. Ritengono che così potranno smentirlo, di mostrare che non è affatto il Figlio di Dio e che la sua testimonianza è da cancellare.Fosse finita così, l’eccesso di odio, la violenza e la menzogna avrebbero vinto su Colui che ha predicato l’amore ai nemici, vivendolo fino nella sua propria morte, quando perdona i crocifissori.L’eccesso di amore di Gesù è più grande dell’eccesso degli oppositori. La resurrezione da morte dice che l’eccesso d’amore ha l’ultima parola e vince sempre, anche quando le vicende storiche sembrerebbero mostrare il contrario. Con Maria Maddalena, Maria Madre di Gesù, il discepolo amato, il buon ladrone, i cristiani credono, noi crediamo, io credo che a Pasqua vince l’eccesso di amore dell’Unico. A Pasqua e per sempre.
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