Buona scuola e cattive profezie

Una cosa che non riuscivo mai a capire da piccolo era come facesse mio padre a predire già nel mese di luglio la sorte del futuro raccolto delle olive che sarebbe avvenuto di lì a qualche mese. La sua tesi, infatti, si rivelava sempre fondata a seconda che il raccolto sarebbe stato scarso o abbondante. Più tardi, crescendo, capii che la sua non era una teoria, ma una razionale tesi associata all’andamento meteorologico stagionale, ragion per cui a un anno di raccolto scarso, ne poteva seguire uno dal raccolto abbondante sempre che l’estate avesse rispettato la sua primaria caratteristica meteorologica. Mio padre, ignorante di studi, dal sorriso disarmante, era in realtà un «grande» in fatto di esperienza contadina. Del resto sin da piccolo aveva fatto solo quel mestiere. A un certo punto della mia vita l’ho persinoparagonato a Talete, uno dei sette saggi di Atene. Vuoi vedere che ho avuto un padre filosofo e non me me ne sono mai accorto, mi chiedevo spesso? Talete, infatti, per dimostrare di essere capace di andare oltre il pensiero filosofico della vita, sbalordì i suoi concittadini allorché predisse, sulla base di attente osservazioni meteorologiche, un abbondante raccolto di olive mentre tutti erano scettici a tal punto da canzonarlo quando affittò per sé tutti i frantoi della zona. E invece fu una scelta vincente. Il raccolto, infatti, fu abbondante e lui gestì con profitto tutta la spremitura. Oggi sarebbe andato in galera per aggiotaggio. Questa necessaria premessa per cercare di capire che razza di anno scolastico dobbiamo aspettarci. Pensate che proprio nei primi giorni del mese di settembre, in concomitanza con l’avvio del nuovo anno scolastico, studenti, presidi, docenti e genitori dovranno fare i conti con due fenomeni naturali altamente distruttivi. Si parla di una nuova mini era glaciale che comincerà ai primi di settembre con temperature rigidissime e di un asteroide che impatterà con la terra nell’ultima decade di settembre. Altro che autunno caldo così come annunciato dal movimento studenti, da docenti e da organismi sindacali pronti a contrastare l’avvio del nuovo anno scolastico perché contrari alla legge sulla «Buona Scuola». Ci sono ben altre catastrofi ad attendere al varco la «Buona Scuola» che non le agitazioni sindacali annunciate con tanta enfasi. C’è chi dice che siano delle bufale messe in giro ad arte al solo scopo di attirare l’attenzione dei lettori su certi giornali on-line in cerca di visibilità. Per altri, invece, sono notizie fondate che i governi si guardano bene dal metterle in giro per evitare lo scatenarsi di un incontrollato panico generale. Che dire. Per certi aspetti sono proprio sfortunato, per altri frastornato. Proprio ora, infatti, che si parla finalmente di rinnovo contrattuale dopo anni di stagnazione stipendiale, di chiamate dirette gestite dai presidi nell’ambito della riforma della «Buona Scuola»; proprio ora che i presidi del lodigiano hanno concordato con la Provincia il prossimo calendario scolastico organizzato su particolari scelte fatte in virtù del risparmio sui consumi sul riscaldamento, arrivano le mazzate di madre natura. Prima la glaciazione che ci lascerà al freddo per un tempo spaventoso e che costringerà ad accendere i caloriferi sin da settembre (povera Provincia, senza soldi), poi l’asteroide assassino che impatterà, sempre secondo un gruppo di studiosi, dalle parti di Porto Rico dove stanno già confluendo maestranze e materiale per far fronte a migliaia e migliaia di decessi (sic!). La notizia sulla glaciazione è opera di scienziati russi di Minsk, la seconda dell’asteroide impazzito è stata rivelata da studiosi americani informati dal solito reverendo Rodriguez. Tra l’altro dei recenti studi resi noti a primavera, davano per il mese di luglio l’inizio di un periodo freddo come anticipazione del periodo di glaciazione in arrivo. Avevo già detto a mia moglie di tenere pronto il guardaroba autunnale per via delle preoccupanti notizie sulle basse temperature annunciate dai vari organi di stampa, e invece ho dovuto di tutta fretta cambiare disposizione circa il guardaroba per far fronte all’ondata di caldo di questa estate. Ora mi chiedo. Possibile che questi signori non abbiano proprio nient’altro da fare che dedicarsi a mettere in croce presidi, docenti, genitori e alunni? E che fine faranno tutte le immissioni in ruolo dei docenti precari? Ci sono tantissimi docenti che da anni aspettano questo momento e ora saltano fuori studiosi e scienziati con teorie preoccupanti sul futuro che doveva essere di definitiva sistemazione e invece potrebbe essere di definitiva conclusione di una carriera sofferta. Per fortuna siamo nel campo di studi teorici. Intanto però questi studi, queste ipotesi catastrofiche trovano adeguata sponda non solo su giornali on-line, ma anche su testate quotidiane a tiratura nazionale. Faccio mio il pensiero di Alan Kay, docente informatico statunitense impostosi nel panorama culturale internazionale per aver inventato un particolare linguaggio di programmazione software. Kay a tal proposito dice che «il miglior modo per predire il futuro è inventarlo». Devo dire che da un po’ di tempo a questa parte di inventori catastrofisti abbondano come la gramigna. Cosa ci sarà dietro questa voglia matta di predire eventi catastrofici? Si vuole forse così esorcizzare la paura dell’uomo, cresciuta in concomitanza con l’inizio del nuovo millennio? Che dire? Che siamo costretti a fare i conti con queste strane notizie che ci vengono propinate oramai periodicamente e che, secondo me, a furia di continuare su questo canale, finiranno col renderci immuni da pensieri e preoccupazioni. E’ vero. Non siamo nuovi a questi sinistri veggenti, però sarebbe opportuno che qualcuno mettesse un freno a simili sciocchezze. A proposito. E’ di ieri la ciliegina sulla torta. Entro il 2100 l’Italia cambierà i suoi confini rivieraschi. Gran parte di essa, infatti, sarà sommersa dal mare. Soprattutto la pianura padana. E’ questa la conclusione a cui è arrivato Jay Simons, studioso slovacco, catastrofico anche lui. Milano e forse anche Lodi si affacceranno sul mare e personalmente spero con belle spiagge simili a quelle del Salento. Bellissimno! Ho sempre sostenuto che se Lodi avesse il mare, sarebbe come una piccola Molfetta, mia città natale.

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