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LODI La pace è l’unico approdo possibile
Ieri sera il colloquio di San Bassiano in episcopio: uno sguardo a 360 gradi sulla realtà locale, ma non solo
Sessant’anni dalla Pacem in Terris , un’enciclica “rivoluzionaria”, scritta in un mondo in cui la Guerra mondiale cominciava ad essere soltanto un brutto ricordo, e i cristiani volevano essere in prima linea nella costruzione di un futuro che desse dignità e migliori opportunità a tutti. Quel futuro sembra sbiadito, oggi, mentre il mondo è alle prese con nuove divisioni e antiche disuguaglianze, eppure i cristiani non possono lasciar cadere la speranza, perché viene loro dalla luce del Vangelo. E con quella speranza nel cuore, devono contagiare l’intera società. Un imperativo che ha spinto il vescovo Maurizio a rinnovare, anno dopo anno, il Colloquio di San Bassiano , l’invito ai rappresentanti delle istituzioni e della società civile, aprendo le porte della casa vescovile al mondo del lavoro, della cultura e della solidarietà per un confronto aperto sulla realtà lodigiana e sullo scenario in cui si colloca, consapevole della necessità di uno sguardo sempre più ampio.
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