«Prendete il largo e gettate le reti»

A Caselle Lurani incontro con il vescovo e la Professione di fede dei 14enni del vicariato di Sant’Angelo

«Prendete il largo e gettate le reti». Preparandosi ad intraprendere una nuova tappa del loro percorso di vita, con l’ingresso alle scuole superiori, sabato sera i 14enni del Vicariato di Sant’Angelo Lodigiano hanno accolto il messaggio del vescovo di Lodi monsignor Maurizio Malvestiti durante la celebrazione nella parrocchiale di Caselle Lurani: «Non sentitevi né superiori, né inferiori - ha detto il vescovo Maurizio rivolto ai ragazzi in occasione della loro professione di fede - piuttosto, guardando da vicino la vostra giovinezza con l’abbraccio che la vita vi sta offrendo, e anche le prime fatiche, dovrete avere un’idea positiva di voi stessi, consapevoli delle possibilità, e anche delle difficoltà, senza mai darvi per vinti». E, comprendendo le complicazioni di un momento esaltante della vostra vita, ma anche tanto impegnativo, noi adulti vi facciamo un regalo, ha proseguito monsignor Malvestiti, recitando tre semplici parole, ma dal grande valore: «Credo, amen, alleluja: credere vuol dire avere la vita in abbondanza, la gioia senza fine». Poi, citando la lettura del Vangelo, il vescovo Maurizio ha detto che risulta facile dire con la bocca “Credo” ma bisogna che questa parola sia condivisa anche dal cuore: «Se proclamerai con la tua bocca che Gesù è il Signore e crederai nel tuo cuore che Dio l’ha resuscitato dai morti, allora sarai salvo». Senza lasciarsi mai spaventare dalla parola “Fine”, il vescovo Maurizio ha esortato i ragazzi a «far fiorire la propria vita perché possa portare buoni frutti». Condividendo l’esperienza vissuta in carcere, in occasione dell’apertura della casa circondariale di Lodi al territorio attraverso uno spettacolo, il vescovo Maurizio ha sottolineato un importante insegnamento appreso: «Possiamo sempre ripartire perché siamo amati senza fine dal Signore». Vita e amore senza fine proprio come il tralcio d’uva che piantato nel terreno, non nel vaso, porterà buoni frutti: «I nostri giovani vogliono la libertà ma devono sempre rimanere con le loro radici profonde, ben radicate nelle loro famiglie e nella comunità», ha detto monsignor Malvestiti, ricordando del dono ricevuto durante la visita pastorale a Graffignana. Infine, durante la funzione, con la partecipazione del vicario don Ezio Raimondi e del responsabile del cammino dei 14enni don Andrea Sesini, oltre che del parroco di Caselle don Gianfranco Pizzamiglio e di altri sacerdoti, il vescovo Maurizio ha ricordato il pellegrinaggio compiuto ad Assisi con trecento 14enni del Lodigiano per esortare i ragazzi a trascinare la loro vita nell’amore di Cristo, prendendo il largo, non chiudendosi in se stessi, nelle paure e nei difetti: «Prendete il largo e gettate le reti senza stabilire voi quando dovrà arrivare il raccolto: anche quando apparentemente non arrivano i risultati che vorremmo, crediamo nella Parola di Dio, crediamo nella sua morte e Resurrezione, crediamo al Signore che è il vero testimone e non mancheranno i frutti che rimangono per sempre».

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