Livraga, l’Aido ricorda Emerenziano Abbà con una panchina

Lo storico presidente dei volontari è stato vittima del Covid

Livraga celebra “la cultura della vita”. Sabato l’Associazione italiana donatori organi, tessuti e cellule (Aido) di Livraga e l’Aido provinciale di Lodi hanno svelato la “panchina del dono”, collocata davanti all’auditorium Vittadini e dedicata alla memoria di “Mere”, Emerenziano

Abbà, strappato alla vita dal covid-19 nel marzo 2020 quando ancora era presidente provinciale di Aido. E proprio nel ricordo di “Mere”, per il secondo anno, l’Aido ha promosso nella classe terza della scuola media di Livraga un concorso, premiando i migliori elaborati sul tema del dono e della solidarietà: quelli di Serena Bonfanti e di Alberto Ciserani. In serata, l’infermiera Matilde Riboldi ha portato la sua testimonianza: aveva perso la vista e grazie ad una donazione di tessuti è guarita. «Il dono ha contraddistinto tutta l’esistenza di Mere - ha premesso Angelo Rapelli, presidente di Aido Livraga -: in un’epoca in cui tutti sembrano andare di fretta, invitiamo a fermarsi su questa panchina, per riflettere, riscoprendo l’umanità». Parole condivise da Giusi Baffi, presidente di Aido provinciale: «L’iniziativa rientra nel progetto provinciale “panchine del dono” col contributo di Fondazione Banca Popolare di Lodi; in Italia 8 mila persone sono in attesa di un trapianto d’organo. E se fossimo noi ad avere bisogno di quel dono per ridare vita, speranza?!». Il parroco Piergiacomo Gazzola ha concluso: «Siamo qui nella speranza che la cultura della vita possa sostituire la cultura della morte che oggi viene spesso diffusa».

L’articolo di Sara Gambarini è sul Cittadino di Lodi in edicola oggi 14 maggio e in digitale https://edicoladigitale.ilcittadino.it/vnp/pageflip/swipe/lodi/20240514lodi#/18/

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